Giovani Talenti

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Sinopse

Decine di migliaia di giovani lasciano ogni anno l’Italia. Si tratta molto spesso di laureati, appartenenti a tutte le categorie professionali. Provenienti dal Nord e dal Sud del Paese. E’ un’emigrazione di élite, lontana anni luce da quella degli inizi del XX° secolo. “Giovani Talenti” porta in radio per la prima volta le loro storie: il faticoso percorso lavorativo in Italia, l’occasione all’estero e l’espatrio. Le difficoltà da superare oltreconfine, fino all’affermazione finale. La trasmissione punta a rispondere alla domanda fondamentale: perché se ne vanno? E cosa dovrebbe cambiare in Italia, affinché restino... o tornino?

Episódios

  • Ricercatore ad Harvard - USA

    28/01/2017

    "L'Italia non mi ha aiutato, considerato che le poche opportunità che mi sono state offerte non corrispondevano alle mie aspettative. Anzi, molte cose del "sistema Italia" non le sopportavo proprio più, e avevo la forte necessità di vedere altri "mondi". Per questo sono andato nel posto praticamente più lontano dal nostro Paese, l'Australia. Qui, con fatica e sacrifici, mi si sono aperte opportunità che mai avrei neppure lontanamente pensato possibili": Fausto Panizzolo, 34enne ricercatore all'università americana di Harvard, ricorda così -a distanza di anni- i motivi che lo hanno spinto ad emigrare.Fausto studia Ingegneria Biomedica, concludendo la tesi presso uno dei nostri istituti d'eccellenza, la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Lì si sviluppa parallelamente la sua passione per la ricerca, che lo porta a diventare assegnista presso l'università di Padova.Una prima esperienza all'estero Fausto la sperimenta in Canada, a Calgary, dopodichè -in occasione del dottorato- opta, "per una maggiore crescita pe

  • Un Architetto nella Brexit

    03/12/2016

    "Sono Fabio, vi seguo da sei anni. Ascoltando "Giovani Talenti" ho preso il coraggio di emigrare a Londra, come tanti, da architetto. Se posso dare un contributo, ben volentieri"…Cominciava così la lettera che Fabio Ferrian, 36enne architetto al lavoro a Londra, inviava solo qualche mese fa alla casella di posta elettronica del programma. Fabio studia all'Istituto Universitario di Architettura, a Venezia. Dopodiché fa un paio di esperienze di lavoro in Italia – le ricorda a tutt'oggi come "anni di sacrifici e di sfruttamento gratuito".A quel punto scatta la molla che lo porta Oltremanica: "partii interpretando la solita recita dell'architetto depresso, incompreso, triste, sfruttato. E le solite cose che ci portano a pensare di essere gli unici ad avere la brillante idea di emigrare nella capitale del Regno Unito", ricorda Fabio, che all'epoca non parlava neppure inglese.Il suo primo lavoro è come commesso in negozio: gli serve per mantenersi, mentre perfeziona la lingua e cerca impiego come architetto. All'in

  • Economista Comportamentale in Svizzera

    26/11/2016

    "Il mio non è stato un percorso standard, come non lo sono le carriere della maggior parte dei govani sul mercato del lavoro, che non scelgono più di seguire un percorso prestabilito, che li porti a diventare professionisti in un ambito ben definito": la storia di Francesca Tamma, 26enne economista comportamentale al lavoro in Svizzera, è -in effetti- abbastanza al di fuori dell'ordinario.Al quarto anno di liceo la svolta: Francesca lo trascorre in Canada. "Ispirata dai percorsi dei miei coetanei, che avevano deciso di intraprendere i propri studi universitari all'estero, ho iniziato a ricercare dove avrei potuto iscrivermi, all'università, fuori dall'Italia", spiega Francesca.La scelta cade infine sulla Scozia, dove trova un ambiente favorevole, anche dal punto di vista della tassazione universitaria. E dove si iscrive a Geografia. Soprattutto, Francesca ha modo di seguire moduli fuori curriculum. Questo le consente di virare gradualmente verso l'economia.Grazie anche a delle internship curriculari, Francesc

  • Un Post-Doc alla Nasa

    19/11/2016

    "Lavorare alla Nasa è dura, ma anche esaltante ed emozionante: è un lavoro che mi permette di continuare a crescere a livello professionale, e che mi fornisce la certezza e la gioia che sto facendo cose non banali – ed al massimo livello planetario". Parola di Pietro Milillo, 27enne ricercatore post-doc presso il JPL della Nasa in California.Pietro vi approda dopo una laurea in Fisica, e un dottorato in Basilicata: dottorato che gli spalanca -in pochi anni- le porte della ricerca ai massimi livelli, negli Stati Uniti."Nelle istituzioni americane ho conosciuto e frequentato molti "santoni" della ricerca, sui cui libri avevo studiato. Capirai l'emozione e la gioia di collaborare con loro, arrivando a firmare insieme delle pubblicazioni scientifiche!", annota entusiasta Pietro.Alla fine del periodo di stage da dottorando, i suoi boss propongono a Pietro di candidarsi ad un bando, che vince – ottenendo così un contratto biennale rinnovabile come post-doc, a Pasadena.Informalità, collaborazione e competizione: que

  • Una Biologa Marina in Australia

    12/11/2016

    "Se facessi una qualsiasi domanda di lavoro in Italia domani, non sarebbe altro che l'ennesima domanda accumulata, insieme a tante altre, sulla cattedra di qualcuno che non considererà mai i miei meriti": non ripone speranze in un reale cambiamento dell'Italia Alessandra Giannascoli, 33enne biologa marina in Australia.Alessandra nutre fin da piccola una fortissima passione per la biologia marina, che la porta a scegliere proprio questa facoltà, per il suo percorso di studi. A dispetto delle attese, però, l'esperienza accademica si rivela totalmente deludente: "in università entri da anonimo, fai un percorso da anonimo ed esci da anonimo", riflette amara. Senza contare l'atteggiamento -decisamente irritante e molto supponente- di molti docenti, verso le nuove leve.Ancora peggio va con i concorsi provati all'esterno: ogni volta Alessandra si sente ripetere che non ne vale la pena, che tanto è già stato tutto deciso. E puntualmente questo avviene.Alla fine, arriva il momento di dire "basta". E partire per l'Aust

  • Startupper sul Tamigi

    05/11/2016

    "In Italia avrei fatto molta più fatica a costruire quello che ho fatto qui a Londra. In questo Paese esiste una cosa da noi dimenticata: la meritocrazia. Per non parlare delle differenze di burocrazia..." Parola di Simone Luciani, 33 anni, imprenditore startupper in Gran Bretagna.Simone lascia subito l'Italia, per andare a studiare Oltremanica: "l'università britannica è totalmente diversa da quella italiana. E' molto più focalizzata sulla professione finale", riflette.Dopo la laurea la svolta: la sua passione per lo studio dei motori di ricerca sul web lo porta a conseguire un Master in Digital Marketing - "in Italia purtroppo non esiste nulla di lontanamente simile", annota lui.Dopo alcune esperienze di lavoro nel settore internet, Simone diventa freelance e lancia una sua prima start-up. L'idea è buona, ma il business non parte. Lui non si deprime: si iscrive ad una scuola di formazione per imprenditori innovativi a Londra, e subito dopo dà vita al suo progetto, "RichClicks".In tre anni arrivano le prime

  • Un Veterinario in Francia

    29/10/2016

    "Il mio sogno è tornare in Italia, e continuare nella Penisola la mia carriera da veterinario". Un sogno che sta per realizzarsi. Ma tutto dipenderà da lui. E' questa -in sintesi- la storia di Daniele Longhitano, 28enne veterinario… espatriato in Francia.Daniele si iscrive alla Facoltà di Medicina Veterinaria a Perugia, dove sperimenta un'eccessiva attenzione e focalizzazione sulla teoria, anziché sulla pratica. Per questo decide di fare esperienza di lavoro, organizzando tutto in proprio.Dopo la laurea con 110 e lode, Daniele cerca lavoro in Italia: prima tappa un tirocinio in una clinica equina. Esperienza a tempo pieno, ma non definibile -tecnicamente- come lavoro. La seconda tappa lo porta invece in un grande allevamento di cavalli toscano. Con i soldi messi da parte, Daniele torna a Roma, e prova ad avviare un'attività in proprio. Qui scopre che il nostro non è un Paese per giovani veterinari… soprattutto se intendono "crescere" da soli. Ultima tappa: Daniele ottiene l'ingresso a un Dottorato a Perugia.

  • Una Manager in Brasile

    22/10/2016

    "La cosa più importante per me è sentirmi ricompensata per il mio impegno professionale, sottoforma di concrete possibilità di crescita. L'autonomia, la possibilità di imparare e fare la differenza sono strumenti molto più potenti di cento euro in più in busta paga": parola di Mariagiulia Benato, manager 29enne di stanza in Brasile, dopo una tappa in Olanda.Animata da una forte passione per il viaggio e la scoperta di nuove culture, Mariagiulia si iscrive ad un percorso di laurea in cooperazione internazionale, con focus sui mercati asiatici. La vera svolta arriva con la specialistica: si sposta a Bologna, calibrando il suo percorso di studi sull'International Management.Qui cominciano anche le esperienze di studio e scambio all'estero, che segneranno per sempre la sua vita professionale: fresca di laurea, Mariagiulia inizia ad inviare numerosi curricula, sia in Italia sia all'estero. Come troppo spesso accade, però, le risposte ricevute nella Penisola non sono così stimolanti: tutto cambia, quando arriva l'o

  • Un Ingegnere Meccanico in Germania

    15/10/2016

    "Vorrei poter dare, nel mio piccolo, parole di fiducia e di incoraggiamento a tanti giovani italiani come me, che forse si sentono un po' demotivati o scoraggiati": è anche per questo che Michele Barbagli, 31enne Ingegnere Meccanico ed Area Sales Manager in Germania, racconta la sua storia.Michele muove i primi passi della propria carriera con una laurea a Firenze in Ingegneria Meccanica. Al termine della quale sperimenta sia il mondo del lavoro italiano, sia quello tedesco, attraverso dei tirocini. La profonda differenza che riscontra gli impone una scelta obbligata: emigrare, per seguire la propria specializzazione in ambito ferroviario."In questi anni mi sono specializzato molto nel mio settore. Dopo esperienze in ricerca e sviluppo, progettazione e project management in tutto il mondo, ad oggi occupo un ruolo di responsabile di prodotto e commerciale a livello internazionale", riassume Michele, che nota in Germania una maggiore apertura e disponibilità all'assunzione di stranieri.Ospite della puntata è il

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