Cavallino Rampante: La Vera Storia Del Marchio Ferrari

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Sinopse

CAVALLINO RAMPANTE

La vera storia d’un marchio da leggenda, del puledro più famoso e veloce del mondo

Hanno fatto la storia dell’umanità i cavalli, grazie a loro le distanze si sono accorciate: i cavalli hanno aperto i confini della fantasia, hanno dato ali alla libertà. Erano, un tempo, l’idea stessa del viaggio… “Cavallino Rampante”, racconta un bel sogno, la storia del puledro più veloce e famoso del mondo, una storia che nasce così: “Il Cavallino rampante era dipinto sulla carlinga del caccia di Francesco Baracca, l’eroico aviatore caduto sul Montello, l’asso degli assi della prima guerra mondiale. Quando vinsi nel 1923 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna”, ricorda Enzo Ferrari, “conobbi il conte Enrico Baracca, padre dell’eroe: da quell’incontro nacque il successivo con la madre, contessa Paolina. Fu lei a dirmi, un giorno: “ Ferrari, metta sulle sue macchine il Cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna”. Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori, in cui mi affidano l’emblema. Io ho mantenuto il Cavallino tutto nero, ma su fondo giallo, in omaggio alla città di Modena”.

Sembrerebbe tutto facile. In realtà il Cavallino sparisce, non viene usato subito, cambia posizione, aspetto, proporzioni. Lo fa più volte, nella sua lunga carriera, in un racconto ricco di aneddoti e di piccoli segreti.Per esempio sul primo Cavallino della storia, che orna misteriosamente il cofano di due berlinette Auto Avio Costruzioni in gara alla Mille Miglia del 1940, quando mezza Europa è già travolta dal vortice della guerra.E c’è anche una curiosa digressione finale, quando il Cavallino parla a ruota libera di Enzo Ferrari. Io lo conoscevo bene, sembra dire agli appassionati, io gli ho fatto compagnia sempre, sino a quando il Drake di Maranello ha chiuso gli occhi per sempre…io ero accanto, solo io ero lì…